La mamma è sempre la mamma

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(Passata la festa…) Ci risiamo, ieri era la Festa della Mamma e in giro nell’ultima settimana è stato un tripudio di buoni sentimenti. E’ ricomparsa P&G con il suo ormai immortale spot “Thank you, Mom”, rivisitato per le Olimpiadi di Rio 2016 (quasi 13 milioni di visualizzazioni in poco più di una settimana) e, come se non bastasse, ci si è messa anche Apple.

Apple per la Festa della Mamma

L’argomento è universale e emotivamente coinvolgente, perché non importa quale sia la nostra razza, religione o orientamento sessuale… “La mamma è sempre la mamma” (cit.) Il rischio però è quello di passare sempre i soliti messaggi stereotipati, che sono spesso molto lontani da quella che è la realtà. Capisco la volontà di legarsi a una ricorrenza importante, ma forse anche in questo caso bisognerebbe cercare di essere più originali, spingersi un po’ oltre, cercare di cavalcare l’occasione in maniera diversa dagli altri, per cercare di essere più memorabili.

Non sto parlando necessariamente di campagne provocatorie; sono convinta infatti che provocare non sia sempre la strada migliore per catturare l’attenzione. Si corre il rischio di ottenere maggiore visibilità nel breve periodo, ma di non lasciare nulla a medio/lungo termine. Meglio puntare su altro, come ad esempio l’humour o l’ironia.

Non ho visto molto in giro che andasse in questa direzione, se non la campagna dell’agenzia Mother New York (considerato il suo nome, non poteva lasciarsi sfuggire la ricorrenza!), che ha utilizzato i consigli più o meno bizzarri di 150 madri “reali” (incluse le madri dei dipendenti) per una campagna di affissioni e alcune operazioni di ambient marketing in giro per la città, rilanciate poi sui social network.

Eccovi qualche esempio

Billboard

dog

trash

Idea semplice, ma allo stesso tempo originale e memorabile, non credete? Una domanda però mi sorge spontanea (come ogni anno, del resto): ma i papà dove sono? O stiamo sempre e solo parlando di famiglie monoparentali?