I vantaggi di un percorso di employee advocacy per un’azienda
Quando presento i diversi percorsi di employee advocacy, volti a trasformare i dipendenti in Brand Ambassador, la domanda che mi sento rivolgere è spesso sempre quella: “Perché mai un’azienda dovrebbe voler investire in un percorso volto alla valorizzazione dei singoli dipendenti?”.
In una realtà come quella attuale, dove alle aziende viene chiesto di mostrare il loro lato umano, un ruolo centrale ce l’hanno sicuramente i dipendenti; per questo motivo il numero delle realtà che sta adottando programmi di employee advocacy in cui i dipendenti vengono incoraggiati a parlare di argomenti legati alla loro sfera professionale con gli amici e sui social media è in costante crescita: tra queste troviamo, ad esempio, IBM, Société Générale, Pernod Ricard , ma anche Humana, Patagonia e Mastercard, per citarne alcune.
Le persone, come sappiamo, si fidano dell’opinione dei pari più di qualunque comunicazione pubblicitaria. E allora perché non approfittarne, mettendo i dipendenti in prima linea?
Le aziende danno per scontato che si tratti di un comportamento naturale per i dipendenti, salvo poi scoprire che invece non è così: se vogliamo che queste persone diventino portavoce di valori aziendali, non basta dire loro: “Caro Pinco Pallo, da domani tu diventi il mio brand ambassador”, perché lo facciano davvero, ma soprattutto lo facciano in maniera seria, credibile (e quindi profittevole).
La chiave per il successo dei programmi di employee advocacy parte innanzitutto dalla valorizzazione dei dipendenti.
Solo se i dipendenti si sentono stimati e valorizzati, se li si accompagna lungo un percorso volto ad identificare i loro punti di forza, il loro posizionamento unico e distintivo, e si insegna loro come mettere a punto un piano strategico di comunicazione per promuoversi, essi saranno in grado di valorizzare anche l’azienda per cui lavorano e lo faranno nel migliore dei modi.
Aiutare i dipendenti a crescere, a sviluppare il loro brand personale, aiuta e fa crescere allo stesso tempo anche il corporate brand.
Come ha scritto qualcuno, è essenziale stimolare queste persone a diventare storyteller e incentivarle a creare un piano di contenuti più spontaneo possibile, che sia allo stesso tempo in linea con il tono di voce e la narrativa più generale della loro azienda.
I vantaggi di un percorso di employee advocacy sono molteplici.
Io dico sempre che si tratta di una situazione “win-win-win”:
Vincono i clienti, che sono esposti a messaggi più autentici, interessanti, personali; messaggi grazie ai quali l’engagement è più facile.
Vincono i dipendenti, che vengono valorizzati, si sentono più coinvolti, hanno la possibilità di parlare dell’azienda in maniera originale, con il proprio stile e il proprio tono di voce.
(Last but not least) vince l’azienda, che migliora la sua brand awareness, brand image, corporate e web reputatione lavora anche sul suo employer branding.
Scusate se è poco…