Samsung alla notte degli Oscar. Un vero successo?
Grande successo di Samsung alla notte degli Oscar, almeno stando a quanto si è letto un po’ ovunque negli ultimi due giorni. Il selfie che ha battuto ogni record in termini di condivisioni su Twitter è stato infatti realizzato con un Galaxy Note 3, ben visibile nelle inquadrature, così come in altri momenti dello show. Se ve lo siete perso, ecco qua:
Samsung, main sponsor degli Academy Awards, ha deciso di stringere un accordo con la presentatrice Ellen DeGeneres per realizzare un product placement durante l’evento. Alla presentatrice è stato chiesto di realizzare alcuni scatti durante la serata e postarli su Twitter: un modo per inserire in un contesto ad altissima visibilità il nuovo prodotto di casa Samsung in maniera credibile.
E fino a qui tutto decisamente apprezzabile: inserirsi in maniera credibile nella narrazione anziché interromperla è un ottimo modo per catturare l’attenzione del consumatore. L’interruption marketing è morto, come diceva Seth Godin. E io sono decisamente d’accordo con lui.
Ma catturare l’attenzione non basta, è fondamentale anche essere credibili.
Mi chiedo quanto Samsung sia riuscita davvero a esserlo in questo caso, visto che Ellen DeGeneres nel backstage ha utilizzato un altro smartphone. E non uno smartphone qualsiasi, addirittura un iPhone, della tanto odiata Apple…
In Italia solo pochi hanno riportato la notizia (io l’ho appresa da un tweet di @silviogulizia), mentre le è stato dato molto più spazio su vari siti/blog americani.
Forse non viene reputata un’azione degna di nota. Invece lo è, eccome: la credibilità è lo spartiacque tra una buona operazione e un capolavoro. Lavorare con le celebrity rappresenta un’ottima occasione di visibilità per un’azienda o per un brand. Però le stesse celebrity devono essere le prime a credere nel prodotto, ad utilizzarlo magari anche nella loro vita quotidiana. Altrimenti tutto si riduce ad una mera operazione promozionale, che si discosta poco da uno spot. E il consumatore lo percepisce.
Indovinate chi ci ha guadagnato in tutto ciò? Esatto, Apple. Perché ha dimostrato ancora una volta di essere un lovemark. Non importa quanti soldi abbia investito Samsung (sicuramente parecchi, ndr)