Stefania Boleso

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Gli spot del Super Bowl 2015

Ci risiamo: è già passato un anno, e sono di nuovo qui a scrivere del Super Bowl, o meglio degli spot presentati per l’occasione. Niente provocazioni quest’anno, quanto piuttosto la presenza del  tradizionale (e forse per qualcuno anche rassicurante) binomio donne e motori che apparentemente funziona sempre su un target generalista come quello del Super Bowl: Kim Kardashian per T-Mobile, Victoria’s Secret e le immancabili case automobilistiche, gli unici veri big spender. Tre gli spot a mio avviso degni di essere segalati:

- Il primo è quello di Budweiser: squadra che vince non si cambia, e infatti anche quest’anno i protagonisti sono il cagnolino e il cavallo che già ci fecero commuovere nel 2014:

- Il secondo è di Dove, che ripropone un bellissimo spot, già presentato in occasione del Father’s Day, di cui avevo scritto qui; situazioni famigliari in cui sono per una volta i padri ad essere protagonisti:

- Il terzo spot, dell’associazione No More, affronta un problema molto diffuso (e non solo in USA): la violenza domestica. Non ci sono attori, ma solo l’audio di una vera chiamata ricevuta dal 911 (il numero unico di emergenza per il Nord America): in quell’occasione una donna riuscì a chiedere aiuto fingendo di ordinare una pizza:

Un pugno allo stomaco, vero?

Per il futuro vorrei meno animali e più spot sociali, ma la vedo dura... Voi che ne pensate?